@mogliano veneto

Le Storie Che Non Finiscono

Omaggio all’opera e al pensiero di Gianni Rodari

In breve

a cura di Laura Boato
testi di Gianni Rodari
coreografie e danza di: Gaia Amendola, Sasha Brescancin, Sara Jolanda Burigana, Mia Costantini, Mia e Millamei Marri, Mariasole Massimi, Bianca Moreno, Mia Scacchi, Rita Stevanato, Gaia Valongo, Anna Vianini

“(…) Qui si parla di alcuni modi di inventare storie per bambini e di aiutare i bambini a inventarsi da soli le loro storie. Vi si tratta solo dell’invenzione per mezzo delle parole e si suggerisce appena, ma senza approfondire, che le tecniche potrebbero facilmente essere trasferite in altri linguaggi.”

(Gianni Rodari, Introduzione a Grammatica della fantasia, Einaudi Ed.)

L’idea di dedicare una creazione della serie Il Mondo salvato dai ragazzini (le creazioni prodotte da INDACO interpretate da performer minorenni) a Gianni Rodari è sorta nel 2020, anno in cui ricorreva il centenario della nascita. Per cause di forza maggiore il lavoro ha dovuto essere sospeso e questo ha fatto sì che la ricerca potesse approfondirsi molto: si tratta infatti ormai di un buon anno e mezzo di “frequentazione”, che ha permesso di approfondire il suo pensiero, di uomo, cittadino e pedagogo: una personalità complessa e un intellettuale vero, dal pensare radicale e consapevole.

La scelta è stata quella di tentare di rispettare quella densità di senso non solo nella forma finale della creazione, ma anche durante il processo di composizione: per questo, non siamo partite “mettendo in scena” i suoi scritti ma accettando il guanto di sfida da lui stesso lanciato e provando ad applicare i suoi principi, così ben enunciati in Grammatica della fantasia, al linguaggio non verbale della danza e del teatro fisico.
Abbiamo cioè preso i suoi “giochi fantastici”, attraverso i quali stimolava l’immaginazione e che offriva ai bambini perché potessero inventare da soli le proprie storie, e li abbiamo tradotti nel nostro linguaggio, quello del corpo: sostituendo alle parole i movimenti, alle frasi le partiture, alle storie le coreografie.
Ciascuno dei brani che compongono questa creazione è nato perciò così, radicalizzando una maieutica già in parte praticata, ma non del tutto consapevole: non cioè da un’adulta che compone per delle ragazzine, ma al contrario da delle ragazzine che, giocando, hanno finito per creare coreografia… che poi l’adulta in gioco ha semplicemente strutturato drammaturgicamente.
Per questo, per la prima volta, le danzatrici e interpreti sono anche a pieno titolo le sole coreografe di questo lavoro.


La selezione di testi, infine, sono estratti da libri, interviste ed elzeviri di Gianni Rodari e non sono altro che un devoto e riconoscente tentativo di restituire la ricchezza, l’integrità e la profondità di pensiero e di umanità, così preziose oggi… forse ancor più di allora.

Rodari cerca di invitarci sempre a buttare all’aria quello che ci si propone come l’ordine naturale, inevitabile, l’ordine costituito. E però ha sempre in mente dove vuole arrivare. Ha sempre in mente la possibilità di ricostruire un ordine diverso, dove tutti sono più umani e più ricchi di libertà, più ricchi di vita. È come se ci dicesse: non ti scordare di sognare in grande.”
(Loris Malaguzzi, intervista in Rodari, il profeta della fantasia, RaiPlay, 2018)

“Rodari amava raccontare ai bambini storie senza finale, che essi stessi dovevano sviluppare e concludere: in questo modo egli faceva, spontaneamente, educazione alla creatività, creando proficui stimoli alla fantasia e all’immaginazione. Egli non nasce scrittore, ma maestro elementare e il bambino per lui non è mai vaso vuoto da riempire, ma persona in formazione: persona integra, con i propri bisogni e tempi e con una propria etica; persona che va innanzi tutto rispettata e solo dopo stimolata, affiancata e sostenuta in quel difficile ma appassionante viaggio che è crescere."
(Franco Cambi, intervista alla rivista Il cambiamento, 2010)

Le Storie Che Non Finiscono nel 2022 è stato allestito nei cortili di numerose scuole elementari. Le repliche erano riservate a studenti e insegnanti della scuola.
Questo è l'unico appuntamento aperto al pubblico.


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