MADRE ACIDA 1.1

Crediti

Apri gli occhi, amore mio

 

di e con: Laura Boato

musiche: J. Joplin, Gorillaz, radio on air

disegno luci: Luca Ferro

foto di Luca Giabardo

Sinossi

Cinque parole sussurrate all’orecchio, nel buio. È ora. Gli occhi si chiudono più forte, le spalle si stringono nelle coperte. Solo un momento ancora, al caldo…
Un brusco risveglio. Una promessa disattesa. Un tempo in cui la fiducia – in sé, negli altri, nel futuro – non è grazia ricevuta ma scelta militante.

“Indagando su ciò che resta di ciò che se ne va, scoprirsi all’improvviso a indugiare sulla soglia di un tempo – un mondo, una vita – che non c’è più, quasi incapaci di distogliere lo sguardo…” (L.B.)

Apri gli occhi, amore mio è parte di un più ampio progetto chiamato MADRE ACIDA. La madre acida, detta anche pasta madre, è un particolare lievito acido usato in panetteria; si tratta di un lievito vivo, che si rinfresca naturalmente ad ogni lavorazione. In questo modo ogni nuovo impasto contiene in sé una piccola parte del precedente. MADRE ACIDA è un progetto di ricerca coreografica che studia la persistenza e la prepotenza della memoria. In particolare, nasce dalla stupita osservazione di rigurgiti inattesi di piccoli gesti, radicate abitudini, immagini vivaci, coraggiosi istinti e circoli viziosi che eruttano improvvisamente dai gorghi sopiti del ricordo e si riattivano spontaneamente in situazioni spesso impreviste. L’inevitabile strascico di contraddittorie nostalgie, spaventati sensi di colpa e buoni propositi per il futuro solo in rari quanto fortunati momenti lascia un piccolo spazio interno per una difficile, mai rassegnata e – qualche benedetta volta - divertita presa di coscienza di ciò che siamo, che, purtroppo o per fortuna, fa i conti più con ciò da cui veniamo che con ciò che ci piacerebbe essere.

Una produzione
INDACO - Incursioni di Danza e Arte Contemporanea

Riconoscimenti:
Semi-finalista al premio Giovane Danza D’Autore Veneto 2010
Selezione Kilowatt Festival Spring 2010