tra cielo e brughiera

Crediti

Omaggio a Etty Hillesum

regia, coreografie e testi: Laura Boato
danza: Gloria Burbello
al violino Elisabetta Merlo (I. Violino presso il Gran Teatro La Fenice di Venezia, 1986-22)
disegno luci: Enzo Sperini
riprese video: Luca Giabardo
videomapping: Luca Ferro
foto di Luca Giabardo

Sinossi


Nata nel 1914 a Middelburg da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum morì ad Auschwitz nel novembre del 1943. Il suo Diario, fortunosamente scampato allo sterminio della famiglia, è un inno alla vita e alla bellezza ad ogni pagina. 

Quando, in occasione del 60° anniversario della liberazione di Auschwitz, il Coordinamento Cittadino per la Giornata della Memoria di Venezia ha commissionato un lavoro sulla Shoah, Laura Boato ha creato questo lavoro, che ripercorre la storia di Etty, il suo coraggio, la sua onestà intellettuale e generosità, il suo percorso di libertà. 

Lo spettacolo, che dal 2005 è stato presentato in oltre 80 repliche, nei teatri e nelle scuole, riscuotendo sempre grande successo, accompagna il pubblico lungo un percorso che muove dalla memoria di ciò che è stato per giungere ad interrogarsi su cosa sia la libertà e sulla consapevolezza della responsabilità presente e futura di ciascuno, intrecciando attimi di intensa emozione a momenti di attenta e sobria riflessione.

Sulla scena due donne, una danz’attrice e una violinista, e l’impalpabile scenografia di una videoproiezione.


“Volevo solo dire questo: la miseria che c’è qui è veramente terribile – eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore s’innalza sempre una voce – non ci posso fare niente, è così, è di una forza elementare -, e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere. E se sopravvivremo intatti a questo tempo, corpo e anima, ma soprattutto anima, senza amarezza, senza odio, allora avremo anche il diritto di dire la nostra parola a guerra finita. Forse io sono una donna ambiziosa: vorrei dire anch’io una piccola parolina.“ 

(Etty Hillesum)


Una produzione

INDACO - Incursioni di Danza e Arte Contemporanea

 col prezioso supporto di:

Coordinamento Cittadino per la Giornata della Memoria di Venezia

Comune di Venezia