10/12/1948 DIRITTI E ROVESCI​

Crediti

Creazione originale di teatrodanza sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

regia, coreografie e testi: Laura Boato
creato con: Silvia Gribaudi, Maria Eugenia Rivas, Olja Runjic’, Walter Sabato, Sara Simeoni
musiche di: Saban Bajramovic’, Alessandra Celletti, Frydrich Chopin, Rocco De Rosa, Gòrecki, Slovo, John Surman, The Women’s Ensamble of Fergana
sound engeneering: Frank Bonan
disegno luci: Enzo Sperini
elaborazione immagini digitali: Luca Giabardo e Andrea Biscaro
videoproiezioni: David Casagrande Napolin
foto di Luca Giabardo

Sinossi


“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” afferma l’Articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. E’ stata sottoscritta anche dall’Italia. E’ davvero così per gli esseri umani che nascono oggi sul pianeta Terra? C’è giustizia nel mondo in cui viviamo? C’è solidarietà tra gli esseri umani? Agiscono come dovrebbero in base all’articolo 1 della Dichiarazione Universale, “gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”? A oltre cinquant’anni da quella Dichiarazione firmata e poi calpestata, siamo a un punto critico. Dobbiamo ricostruire sulla giustizia e sulla solidarietà i rapporti tra gli uomini. Altrimenti, saremo condannati all’autodistruzione. Non ci saranno vincitori né vinti, “l’esperimento umano” sarà fallito.

(Gino Strada, Emergency)

Nell’approcciare questo lavoro ci siamo sentiti tutti di fronte ad una grande sfida: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è un testo di altissimo valore morale, civile, storico e politico ed investe tutti i grandi temi dell’umanità, e non era facile trovare un modo per affrontare questi temi che non risultasse retorico, didascalico o moralista. Siamo perciò partiti lavorando inizialmente sull’altra faccia della medaglia, sull’assenza del diritto - su tutte quelle situazioni che ancora oggi si ripetono di violazione dei diritti e della dignità umana. Abbiamo cercato di ricostruire le diverse immagini – i rifugiati, la pena di morte, la povertà, le discriminazioni, l’infanzia negata, l’assenza di democrazia, il prepotente potere dei mezzi d’informazione sulle coscienze… e la guerra, che oggi è da annoverarsi tra le principali violazioni dei diritti umani nel mondo, con la sua indifferente crudeltà nei confronti della popolazione civile. Abbiamo lasciato che tutto questo rivivesse attraverso di noi, attraverso i gesti e le parole, lavorando molto sull’improvvisazione e sfidandoci quotidianamente su ciò che più ci metteva in difficoltà (la parola per chi danza, il gesto per chi canta, la danza per chi recita). Quel che ne è uscito è una fusione di generi che spazia dal drammatico al poetico, dall’ironico al grottesco, lungo un cammino di liberazione che piano piano ha coinvolto ciascuno di noi.

"Lavorare a questo progetto ci ha dato la possibilità di sperimentare un modo nuovo di lavorare e ci ha resi tutti consapevoli una volta di più di quanto sia bello e importante spendersi per qualcosa in cui si crede. Ed è un’occasione per ricordare a tutti, e a noi stessi in primis, che non esistono conquiste definitive, che un diritto, un principio, un’idea non valgono perché stanno scritti, ma soltanto se ciascuno di noi ne riconosce e ne fa riconoscere il valore, quotidianamente." (Laura Boato)

Una produzione
INDACO - Incursioni di Danza e Arte Contemporanea
col prezioso supporto di:
Comune di Venezia, Emergency, La Città Educativa Forum

Si ringraziano per il sostegno, la collaborazione e i preziosi suggerimenti: Beatrice Taboga, Sandro Boato, Manola Bettio, Nancy Allison, Michela Barasciutti, Silvia Bugno, Simonetta Dadamo, Marco Germin, Libreria Don Chichotte - Mestre, Amnesty International – Venezia, e Sebastião Salgado, Raymond Depardon, Henri Cartier-Bresson.

Ringraziamo infine Emergency… perché c’è.