di Laura Boato creato con Gloria Burbello, Giovanni Fregonese, Michela Lorenzano, Carla Marazzato riprese di Luca Giabardo
Sinossi
"Forse si muore oggi – senza morire. Si spegne il fuoco al centro. Sanguinano le bandiere. Generale è la resa. Ciò che nasce ora crescerà in prigionia. Reggete ancora porte invisibili dell’alleanza bastioni di sereno. Puntellate il bene che si sfalda in briciole in cartoni. Il popolo è disperso. In seno ad ognuno cresce il debole recinto della paura – la bestia spaventosa. A chi chiedere aiuto? E’ desolato deserto il panorama. Si faccia avanti chi sa fare il pane. Si faccia avanti chi sa crescere il grano. Cominciamo da qui." (Mariangela Gualtieri, Bestia di Gioia, Einaudi 2010)
Una scena disintegrata, corpi dispersi alla deriva, soli, sfiniti, feriti, disperati. Siamo oltre le ideologie, oltre le facili ricette, oltre le rassicuranti categorie di giusto e ingiusto, bene e male. Ma siamo vivi.
L’incontro è quasi casuale, un impigliarsi fortuito di corpi extra-vaganti. Eppure tutto passa attraverso questo timido sentire, sentirsi. Nessuno si salva da solo, ma soprattutto niente si perde, se e finché siamo insieme.
Mentre siamo ancor vive è un verso dell'Antigone di Sofocle, 442 a.C.
Questo lavoro forma con Il tuo corpo nido e cielo aperto, insieme al quale può essere rappresentato, un'opera unica intitolata Distico del Buio e della Luce.
Una produzione: INDACO - Indomite Incursioni di Danza e Arte Contemporanea col prezioso supporto di: C.T.R. - Centro Teatrale di Ricerca, Venezia