BACK TO MOVE

Crediti

Progetto di incursioni urbane di arte performativa per il recupero architettonico e ambientale di ambienti degradati o in disuso grazie alla cooperazione tra soggetti del territorio

 

a cura di Laura Boato 


foto di Luca Giabardo 

Sinossi


Per descrivere il paziente che si risveglia dal coma profondo si dice che è tornato “back to life” o “back to move”.

(www.urbandictionary.com)

 

BACKtoMOVE è un progetto di incursioni urbane che prevede l’allestimento di eventi site-specific in spazi “dormienti”, che appartengono ad un presente abbandonato/degradato, ma con un potenziale. Ogni creazione è unica e nasce dall’intrecciarsi dell’arte performativa contemporanea (danza, teatro, musica, video/arti visuali, performance) con la realtà del luogo.

 

L’arte si fa così strumento di risveglio, riscoperta e riappropriazione di luoghi particolari, valori architettonici o paesaggistici attualmente sottostimati o in disuso, innescando un processo nel quale organizzatori, artisti e pubblico tornano ad abitarli, partecipando non solo visivamente, ma anche fisicamente ed empaticamente a un’esperienza comune.

 

L’obiettivo non è solo quello di occupare uno spazio non teatrale e renderlo performativo, ma far sì che performer e pubblico vivano e si scoprano gradualmente partecipi di una vibrazione comune, entrando in dialogo e in relazione con la realtà e la storia di quello spazio particolare.

 

Gli interventi nascono infatti da uno stretto e imprescindibile rapporto tra creazione scenica e spazio abitato, non solo per quanto riguarda la sua forma e sostanza, ma tenendo in considerazione anche la sua storia, il suo passato e un suo possibile futuro.

 

Lo scopo ultimo è generare attenzione, promuovere conoscenza e allevare un senso di cura verso quello spazio da parte della comunità che lo circonda, prima che esso sia restaurato, così da favorirne la “ripartenza” a lavori ultimati. Il prezioso movimento di riqualificazione degli spazi urbani viene sostenuto cominciando a costruire intorno ad essi memorie condivise di esperienze comuni emozionalmente intense, nella convinzione che è l’amore che proviamo per i luoghi ciò che fa la loro fortuna.

 

“Perché suono musica balcanica per il mondo? Perché se il mondo impara a conoscerci e ad amarci, non ci bombarda.

Nessuno vuole che sia distrutto qualcosa che ha imparato ad amare”

(Goran Bregovic’)

 

 

Un processo condiviso

 

Il darsi dell’evento è reso possibile da una presa in carico dello spazio da parte di uno o più soggetti del territorio, che procedono a una prima bonifica, così da renderlo agibile ai performer prima e al pubblico poi; a questo primo movimento di ri-appropriazione segue la fase delle prove e dell’allestimento della performance, nella quale gli artisti procedono allo studio del presente, del passato e delle possibili riconversioni del luogo, che divengono le fonti d’ispirazione primarie della drammaturgia scenica della creazione coreografica.

 

La performance si nutre così del contesto e ad esso risponde, mentre i performer sono chiamati ad abitare i luoghi in maniera organica, con una precisa chiarezza di intenti, puntando su azioni essenziali e potenti, necessariamente ancorate alla realtà del luogo.

 

 

La necessaria cooperazione tra soggetti del territorio:

 

 

Gli eventi sono il risultato della collaborazione tra INDACO e uno o più soggetti sul territorio (di seguito detti Organizzatori).

 

La Compagnia si occupa della creazione e dell’allestimento della performance (quindi di regia e coreografia, testi, interpreti, musica, costumi, allestimento); gli Organizzatori si occupano di:

 

-   preparare lo spazio in modo da renderlo agibile ai performer, ovvero non pericoloso per la loro incolumità (sgomberato cioè da rifiuti, vetri rotti, metalli, etc)

-      reperire i mezzi tecnici necessari (da concordare di volta in volta: solitamente corrente elettrica e impianto audio + fonico nel caso di musica dal vivo)

-      sostenere l’evento con una comunicazione adeguata, da concordare, così da poter contare su una buona risposta di pubblico;

-      sostenere le spese di diritti SIAE sulla musica, se presenti;

-      mettere la Compagnia nelle condizioni di accedere allo spazio per le prove e l’allestimento;

-   mettere a disposizione della Compagnia del personale (sufficienti 2/3 persone) che il giorno della performance supportino la Compagnia nell’accoglienza del pubblico.

 

È infine necessario concordare i tempi nei quali lo spazio potrà essere messo a disposizione della Compagnia, per permettere un’adeguata calendarizzazione dell’allestimento tecnico e delle prove, che si effettueranno per lo più in loco.

 

Infine, se il luogo è privato, il compenso della Compagnia viene concordato con i proprietari.

 

Se il luogo è pubblico/gestito da Associazioni ONLUS o da persone che si spendono come volontari per il recupero del territorio, la Compagnia non chiede loro compenso per il proprio intervento: gli Organizzatori in questo caso si incaricheranno di regolare l’accesso del pubblico secondo un accesso libero a offerta responsabile e si impegneranno a garantire un minimo di presenze che verrà concordato con la Compagnia; il ricavato costituirà il rimborso spese per la Compagnia.

 

BACKtoMOVE è stato inaugurato nel giugno 2016 dalla performance SOFTWALL, creata da Shua Group / New York, USA presso i locali dell’Ex-Edison di Marghera – Venezia.

 

Una produzione

INDACO - Indomite Incursioni di Danza e Arte Contemporanea