LABORATORIO

IMPROVVISAMENTE INSIEME

Laboratorio di improvvisazione

a cura di Laura Boato

INDACO _ IMPROVVISAMENTE INSIEME _ foto di L. Giabardo

L'Improvviso è una composizione libera avente carattere d'improvvisazione
ed è generalmente scritta per uno o più strumenti solisti.


(Le Garzantine - Enciclopedia della Musica)



Concept

Cos’è l’improvvisazione?

L’improvvisazione non è un 'agitarsi casuale' nello spazio, e neppure soltanto uno strumento ‘professionale’ di composizione, anche se può essere usata in modo estremamente proficuo per questo.

Si tratta in realtà di una vera e propria tecnica di ascolto e di interazione con gli altri, grazie alla quale idee, concetti e stati d’animo possono trovare una strada per esprimersi.

Essa si basa infatti sulle possibilità comunicative che scaturiscono dalla relazione ritmica e spaziale tra i corpi e con l’ambiente circostante e porta naturalmente allo sviluppo di una maggiore consapevolezza, nei reciproci spazi e ruoli di responsabilità e fiducia; allena inoltre la mente e il corpo a preziose abilità quali fluidità, equilibrio, apertura verso l’imprevisto, spirito di iniziativa e prontezza nei cambi improvvisi, sviluppando in modo significativo la capacità di attenzione e concentrazione.

Per questo è un gioco non solo divertente e interessante ma anche estremamente educativo e formativo, che – come tutti i giochi – si impara giocando, e può essere praticata anche da persone che non possiedono alcuna nozione tecnica di danza o teatro.

Ed è possibile quindi imparare a improvvisare?

Certo che sì. Nella libertà delle scelte e degli approcci, c'è uno stato nel quale si porta il buon improvvisatore e se questo stato non può essere "appreso", è vero però che esso può essere trovato.

Durante questo laboratorio impareremo perciò ad improvvisare un po' come si impara a giocare a carte: mettendo a fuoco le regole e la disposizione d'animo che serve per giocare. Sarà il gioco stesso a renderci via via più esperti.

Non solo: durante questo laboratorio impareremo anche come approdare ad una partitura capace di dare un ordine e disegnare un senso drammaturgico a materiali nati durante un’improvvisazione, materiali per natura molto liberi. Ne risulterà una composizione finita (armonica e piena di senso) e riproducibile (ogni volta uguale a se stessa), senza per questo perdere la freschezza delle creazioni originarie.

Struttura del laboratorio

Negli incontri apprenderemo alcune pratiche e nozioni di base dell’improvvisazione e le utilizzeremo come strumenti utili a esplorare vari giochi/possibilità di relazione; in seguito, proveremo ad ‘assaggiare’ diverse modalità di composizione dei materiali raccolti.

Cercheremo cioè di indagare attraverso il gioco l'aspetto più propriamente teatrale e coreografico del movimento, lavorando in modo creativo a partire dai nostri talenti, abilità, desideri, al fine di potenziare le capacità espressive di ognuno, così come dai nostri errori, mancanze e fragilità, che scopriremo essere fonti altrettanto (se non più) feconde di idee creative e soluzioni originali.

Esploreremo la gestualità fisica che nasce dallo scambio continuo fatto di attività (momento creativo) e ascolto (momento informativo) e avremo modo di osservare come la creatività altrui possa informare la nostra, arricchendo il nostro vocabolario espressivo.

Ci si avventurerà alla ricerca di un dialogo di movimento, quale esperienza quanto mai concreta e tangibile dell’essere/del sentirsi/dello stare in relazione: in relazione con l’altro, con sé e infine con un pubblico (reale o potenziale), in un equilibrio/disequilibrio sempre nuovo, scoprendo la profonda interdipendenza reciproca che nelle arti performative lega tutte le parti in gioco.

Metodologia

Il percorso si svolge attraverso giochi di improvvisazione spaziale e relazionale, esplorazioni corporee individuali, di coppia e di gruppo, simulazioni e osservazioni/testimonianze dell’esperienza.
Gli incontri sono strutturati non come lezioni frontali, ma come sessioni dinamiche di ricerca, sperimentazione e confronto e prediligono metodologie di apprendimento non frontali e cooperative, esperienziali e peer-to-peer.
Una particolare attenzione viene dedicata al termine di ogni incontro a “lasciare traccia” dell’esperienza attraverso tecniche miste: dalle sessioni di disegno ai giochi di scrittura creativa e autobiografica.
Al termine del percorso si arriverà a comporre i materiali prodotti in una partitura coreografica, definita e ripetibile, che potrà essere documentata attraverso foto/video o allestita live per un pubblico.

Il lavoro finale potrà essere allestito su musica dal vivo.


Conducono:

Laura Boato, coreografa e formatrice
Michela Lorenzano, performer e formatrice
Gloria Burbello, performer e formatrice

Foto di:
Luca Giabardo