“Il volume collettivo curato dalla coreografa veneziana Laura Boato insieme al fotografo Luca Giabardo raccoglie riflessioni, emozioni e paure emerse al tempo del covid: un invito a fermarsi per ascoltare l’altro. “Effetto lockdown: qualcosa è accaduto ai nostri corpi” – dice Boato. Nella sua Italia in miniatura, la coreografa osserva che “siamo capaci, se lo vogliamo, di provare a raccontare. Ad ascoltare. A comprendere. Ad accoglierci e darci spazio, nelle differenze.” Piccoli miracoli al tempo del covid.”
Chiara Pavan, Il Gazzettino, dicembre 2021
“La coreografa e danzatrice veneziana Boato, ideatrice della rassegna A Piede Libero: arte e cultura sono bisogni primari”
Gianbattista Marchetto, Il Gazzettino, maggio 2020
“MAR GH’ERA - Il pubblico, un fiume variegato di oltre mille persone, ha seguito gli artisti tra le fabbriche col fiato sospeso”
Lieta Zanatta, La Nuova Venezia, 2018“
"Una storia lunga un secolo: 108 artisti per Mar Gh’Era.
Dalle canzoni degli operai al parkour e tra le fabbriche ballerini dagli 11 ai 72 anni: una celebrazione del passato con lo sguardo rivolto al futuro”
Laura Berlinghieri, La Nuova Venezia, 2017
"(...) Danzano con mirabile verità d’intenzione Andrea Rampazzo e Elisa Dal Corso, attuali Giselle e Albrecht, ma lo spettacolo di Boato – che per inciso è stata da poco premiata non meno che dall’”Indie Fest” negli USA per un film sperimentale con Nancy Allison – è popolato di altre presenze: (...) si tratta di interpolazioni live di riprese a infrarossi e realizzazioni video dell’interactive designer Luca Ferro, che cura insieme con la coreografa anche il sofisticato, drammaturgico disegno luci del pezzo e la curatissima elaborazione sonora. (...) Una trasposizione di “Giselle”, questa di Boato, intelligente, credibile e quasi necessaria oggi, nel suo declinare al maschile una storia di abbandono."
Chiara Castellazzi (Il Sole 24 Ore), novembre 2016
"(...) Una calma che non è mai rilassatezza, piuttosto una potente tensione amorosa, intensa e reciproca. In questo clima di intensa unità, qualcosa si spezza: ecco il tradimento, poi la solitudine e, insieme, la follia. Di lui, questa volta: (...) tutto si muove, dentro e intorno, nell’ansia di liberazione dal dolore della disillusione”
Veronica Poverelli (Stratagemmi), ottobre 2016
“Probabilmente il più compiuto e rifinito tra i pezzi in programma, Giselle | anteprima, interpretato dai bravissimi Elisa Dal Corso e Andrea Rampazzo, conferma il talento coreografico di Laura Boato, artista veneziana di formazione internazionale, già autrice di creazioni in collaborazione con diversi festival (Biennale Danza, Oriente Occidente, Operaestate).Opera finemente costruita in quadri dai ritmi e dalle visioni in contrasto, questa Giselle contemporanea procede a doppia velocità, esponendo e sospendendo in attimi di atroce verità l’altalenante precarietà di un amore dall’esito tragico. Bellissimi i passaggi rallentati dell’uomo e della donna imbrigliati nell’abito comune di un abbraccio crudele e i ricordi sonori di A. Adam, progressivamente deformati dal triste finale di un legame interrotto.”
Lula Abicca (Danzaeffebi), marzo 2016
"A Piede Libero: un festival che ha messo in opera una strategia geniale, una scelta che ha avuto il coraggio di mettere in gioco l'essenza stessa del perché si continui a fare performance: fantastica l'idea di creare opportunità per i danzatori di mostrare il proprio lavoro e condividere le proprie pratiche con persone che altrimenti non andrebbero probabilmente mai a vedere danza. Danzare per un pubblico nuovo, e dover raggiungere coloro che non sono già 'iniziati' alla danza aiuta a mantenere la nostra arte viva e vitale; nel contempo, mettere di buonumore le persone che stanno in attesa, cosa nient'affatto facile, è semplicemente grande. Mi sembra una di quelle preziosissime soluzioni in cui tutti vincono!"
Tanya Calamoneri (PhD Temple University, Project Manager/Dance Motion Program @Brooklyn Academy of Music e Visiting Assistant Professor @Colgate University), 2015
“È apprezzato lo spirito di apertura che informa il format, la logica per la quale in situazioni di crisi anziché chiudersi e collassare su posizioni di difesa o rincorrere le estetiche più commerciali si rilancia, cercando di ricontattare un pubblico diverso e qualitativamente più ampio, immaginando una formula inclusiva e sperimentale che diviene addirittura di stimolo allo sviluppo di nuovi linguaggi contemporanei.”
Elisa Frasson, PhD Rohempton University @Cut and Paste: Dance Advocacy in the Age of Austerity (Society of Dance History Scholars, Congress on Research in Dance), 2015
“Roma, Teatri di Vetro 8: chiusura magnifica con Boato”
Alessandro Paesano, Gaiaitalia.com_cultura, settembre 2014
“Quello presentato da Laura Boato è uno spettacolo essenziale,dalla gestualità rarefatta, ironico e ricercato, in cui il movimento negato diventa metafora di un libero arbitrio soppresso dalle logiche di mercato.”
Giulio Sonno, paperstreet.it, settembre 2014
“Il lavoro di Laura Boato è imperniato su una grande serietà e la sua ricerca minimale è poetica. (...) Il solo della talentuosa danzatrice greca Ariadne Mikou è bellissimo, per gli occhi e per il cuore.”
Valeria Loprieno, nucleo art_zine, settembre 2014
“Laura Boato ha idee originali, nitide, filosofiche, e sa trasporle in coreografia. Il suo trittico On the market | Incarnation_Beauty_Art articola una tavolozza di registri e sfumature compositive (...)Una coreografia cesellata, luminosa e personale, non concettuale, ma stratificata di concetti.”
Chiara Castellazzi, Il Sole 24Ore, marzo 2014
“Con On the Market di Laura Boato la danza si spinge ai limiti”
Il Trentino, settembre 2013
“Laura Boato, oggi è lei la protagonista: unica coreografa italiana presente al Festival, presenta un lavoro intelligente e ricercato”
Il Trentino, settembre 2013
“Laura Boato e il suo On the Market: meraviglia del mondo che sboccia”
L’Adige, settembre 2013
“Tra gli altri spettacoli si segnala On the Market di Laura Boato, una danza materica e nient’affatto concettuale, ma di concetto”
La Repubblica, agosto 2013
“Tra i magnifici nove selezionati al Kilowatt Festival di quest’anno, Laura Boato con Incarnazione”
L’Unità, luglio 2013
“Laura Boato ha senza dubbio idee di forte struttura e dichiara intenzioni molto interessanti”
Krapp’s Last Post, luglio 2013
“Più filosofico-esistenziale il tema di Incarnazione(...) il tutto si è svolto con una straordinaria fluidità, e si finisce col farsi ipnotizzare dal flusso della performance”
Persinsala – Rivista di Arte e Teatro, luglio 2013
“Un linguaggio gestuale tanto semplice quanto profondo”
La Tribuna di Treviso, gennaio 2013
“Incarnazione, di Laura Boato: un inno all’essere in potenza (...) Dimensione che Boato rende con estrema efficacia e delicatezza, in un costrutto essenziale e incisivo, di densa espressività corporea e limpida carica simbolica”
Federica Sassara, Il Gazzettino di Trieste, gennaio 2013
“Vince Incarnazione, di Laura Boato: una danza ricca di poesia e originalità”
L’Adige, settembre 2012
“Biennale Danza – tra i protagonisti, la veneziana Laura Boato”
Il Gazzettino di Venezia, luglio 2012