Cristina Guarnieri è formatrice in scrittura autobiografica e insegnante nella scuola pubblica. Ha tenuto diversi laboratori di scrittura autobiografica, soprattutto in collaborazione con la dott.ssa Paola Marchesin e la dott.ssa Rita Cagnin del dipartimento di prevenzione alla salute dell’Ulss2 di Treviso. Ha inoltre partecipato con contributi personali ad alcuni convegni di studi.
Dopo alcuni anni di silenzio nel corpo ha ripreso a danzare e a performare, ricoprendo il ruolo di interprete per le coreografe Laura Boato e Chiara Bortoli.
Laureata all'Università di Padova nel 1986 con una tesi in Storia della Musica, docente di scuola statale formatasi in un gruppo di ricerca azione presso l'IRRE di Mestre che la introduce ai temi del Clima di classe, degli stili e degli aspetti metacognitivi dell'apprendimento, ha sviluppato una ricerca personale coniugando lavoro cooperativo (metodo Sharan & Sharan) e scrittura autobiografica e autoanalitica, per la quale si è specializzata presso la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari e l'Università degli Studi Milano-Bicocca. Incontra la danza da ragazza, poi è costretta a interromperne lo studio e la pratica, pur provandone grande nostalgia. Ricomincia a danzare in età adulta, nel 2011 con Laura Boato e dal 2015 con Carla Marazzato e presso lo spazio Voll di Vicenza. Negli anni ha incontrato diversi artisti e maestri nelle discipline performative, come K.J. Holmes (somatica della performance), Giorgio Rossi (teatrodanza), André Casaca (clownerie), Marigia Maggipinto (teatrodanza, repertorio Pina Bausch), Nancy Allison (metodo Laban), sperimentando tutto ciò che ancora può, senza tregua, non solo per recuperare il tempo perduto, ma perché nel ritrovare la concretezza del corpo e del gesto, lavorando insieme ad altre persone, l’identità si pacifica e la ricerca può continuare.
Per INDACO è interprete in numerose creazioni teatrali e site-specific. È inoltre ideatrice e conduttrice, insieme a Gloria Burbello, della tavola rotonda che si tiene da anni ormai in apertura del Festival A piede Libero e cura la supervisione della sezione dedicata alla scrittura autobiografica all’interno dei laboratori. Le domande, dalla scrittura alla danza, sono sempre le stesse; ma lavorando col corpo, nel corpo, le risposte sono nuove ogni giorno - così come accade nell’arte del giardinaggio, pratica che la appassiona da quando era bambina.