il festival
Le nuove forme della danza contemporanea di ricerca escono dai teatri per andare – a piede libero - incontro al pubblico, e nel farlo entrano in una relazione nuova, a tratti delicata, intensa, intima o spudorata, non solo con il pubblico ma con lo spazio circostante.
Architetture nate e pensate per essere ‘di servizio’ all’improvviso divengono invece protagoniste di un tempo altro, di comunicazione e di condivisione.
Alexander Langer, costruttore di ponti, saltatore di muri, esploratore di frontiera, parlava di Miteinandersein, “essere con l’altro”, sia esso uomo, donna, animale o ambiente, come del nostro essere costitutivo e troppo spesso dimenticato. Parlava della necessità di riconoscerci parte di una rete di relazioni che coinvolge tutti gli esseri sul pianeta, viventi e non, di riconoscere la nostra interdipendenza, il nostro influenzarci reciproco, che rende ciascun essere parte dell’identità profonda di ogni altro.
Questo è ciò che ogni artista che si espone in ambientazione urbana sa e sperimenta sotto pelle: che non c’è separazione tra sé e l’essere circostante, che ogni spazio, ogni suono, ogni essente è in gioco con lui, in quel tempo speciale e rivelatore che è il tempo della performance.
In questo reciproco contaminarsi si scoprono nuove radici, non solo artistiche ma etiche, identitarie. Non c’è io separato, non c’è solitudine, non c’è solipsismo: ciò che ci tiene insieme è molto più profondo di un mero accostamento spaziale.
Il nostro essere più profondo è, da sempre, un essere insieme.
edizione corrente
18-24 settembre 2023
IL PROGETTO

OGNI GIORNO È PIÙ DIFFICILE PER LE PERSONE CONCEDERSI IL LUSSO DI UN TEMPO DA DEDICARE A SÉ: COMPRENSIBILMENTE, L’URGENTE NON LASCIA PIÙ TEMPO NÉ ENERGIE PER L’IMPORTANTE.
Il Festival sceglie perciò di offrire un'opportunità di incontro con la danza e più in generale con l'arte performativa a un pubblico che probabilmente a teatro non incontreremmo...

...IN LUOGHI ALTRI, come GLI UFFICI COMUNALI, LA STAZIONE FERROVIARIA, L’UFFICIO POSTALE, IL DISTRETTO SANITARIO, IL SUPERMERCATO, GLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI.

abbiamo scelto i luoghi dell'attesa, luoghi in cui le persone non hanno nulla da fare, se non aspettare: un treno, uno sportello libero, la luce verde al semaforo.
CREDIAMO CHE UN TEMPO VUOTO POSSA DIVENTARE UN TEMPO PREZIOSO, UN TEMPO IN CUI LA FRENESIA E LA PRESSIONE DEGLI IMPEGNI CONCEDONO TREGUA, E PUÒ FORSE APRIRSI UNA FINESTRA SULL’INASPETTATO...

...SU QUEL CHE MAI AVREMMO PENSATO POTESSE TOCCARCI E CHE INVECE PUÒ DIVENTARE UNA SCOPERTA FECONDA, UN IMPULSO NUOVO, CHE RISVEGLIa CURIOSITÀ E POSSIBILITÀ SOPITE.

SCEGLIAMO DI PORTARE L’ARTE, LA CREATIVITÀ, L’INNOVAZIONE, IL CORAGGIO E LA GIOIA DELLA DANZA CONTEMPORANEA E D’INNOVAZIONE LADDOVE NON È ATTESA, COME UN REGALO INASPETTATO, UNA SORPRESA, UNA POSSIBILITÀ...
...PER SCOPRIRE O RISCOPRIRE INSIEME IL PIACERE DELL’ARTE PARTECIPATa, ASSISTENDO AD UN’AZIONE PERFORMATIVA CHE SI SVOLGE A POCHI METRI, CON TUTTA L’EMOZIONE E LA FORZA D’IMPATTO CHE ESSA PORTA CON SÈ.

Le passate edizioni del festival
Linea del tempo
Il festival è nato nel 2004 nella città di Mogliano Veneto. L'idea è sorta, prima ancora che come provocazione, come risposta concreta a un'emergenza: l'unico spazio performativo pubblico della città era stato dichiarato inagibile e chiuso per un tempo non definito e serviva trovare una soluzione che permettesse di continuare a incontrare, scambiare, accogliere artisti e pubblico.
Negli anni ha ospitato alcuni dei grandi nomi della danza nazionale e internazionale: Alessandro Sciarroni (nel 2019 Leone d'Oro alla Biennale di Venezia), Aida Vainieri (Wupperthaler Tanztheater Pina Bausch), Sara Simenoni (Carolyn Carlson Dance Company); e poi ancora Giorgio Rossi (Sosta Palmizi), Silvia Gribaudi, Ambra Senatore, Francesca Foscarini, Nicoletta Cabassi, Laura Moro, i Collettivi Jennifer rosa, Micorrize, Funa... e molti, molti altri.
Il programma spesso affianca agli spettacoli preziose occasioni di formazione, come masterclass o laboratori aperti alla cittadinanza, per fare in modo che lo scambio con gli artisti ospiti si prolunghi nel tempo e non coinvolga solo gli sguardi, ma i corpi, tutti interi.
Da qualche anno infine viene inaugurato da una tavola rotonda aperta al pubblico, alla quale sono invitati a partecipare non solo gli artisti, ma anche gli studenti e la cittadinanza: lo scambio di parola non si traduce quindi solo in riflessione partecipata e sensibile tra addetti ai lavori, ma anche in un importante momento di apertura e condivisione di linguaggi tra artisti e pubblico, di incontro autentico.
ARTISTI OSPITATI AL FESTIVAL
2022
Collettivo FUNA (IT), Collettivo Micorrize (IT), DV8 Physical Theater (video | GB), Ariadne Mikou (IT/GR), Shua Group (USA), Mogliano DANZA! - rete informale (IT)

2021
Francesca Cinalli e Paolo De Santis (IT), Enrico Paglialunga e Giacomo Mattogno (IT/DE), Aline Nari (IT), Compania Pasofranco (video | ES), Mogliano DANZA! - rete informale (IT)

2020
Giulio Boato (video | IT/FR), Patrizia De Bari (IT), Nicolas Grimaldi Capitello (IT), Carla Marazzato (IT),

2019
EDIZIONE KIDS!
Silvia Bertoncelli (IT), Valentina Dal Mas (IT), Susi Danesin (IT), Nicola Galli (IT), Infinite Flow (video | USA), Alexandre Tharaud (video | FR), Scarlattine teatro (IT),

2018
Vito Alfarano (video | IT), Silvia Bertoncelli (IT), Nicoletta Cabassi (IT), Francesco Capuano e Nicola Picardi (IT), Francesca Foscarini (IT), Lorenzo Puntoni e Valentina Sansone (video | IT), Maristella Tanzi (IT)

2017
Nancy Allison (video | USA), Chiara Frigo (IT), Daša Grgič (IT/SI), Michela Lorenzano (IT), Irene Russolillo (IT/BE), Yutaka Takei e Paki Zennaro (JP/FR)

2016
Nancy Allison (video | USA), Francesca Antonino (IT), Sonia Biacchi e Francois Chat (IT/FR), Valentina Dal Mas (IT), Pietro Pireddu (IT/DE), Andrea Rampazzo (IT)

2015
EDIZIONE FLORILEGIUM
Silvia Bugno e Domenico Santonicola (IT), Alberto Cacopardi (IT), Francesca Foscarini (IT), Collettivo Jennifer rosa (IT), Carla Marazzato (IT), Davide Simmia Crowley / A.P.T.A. Parkour

2014
Collettivo Jennifer rosa (video | IT), Marta Bevilacqua / C.ia Arearea (IT), Valentina Moar (IT/AT), Laura Moro / Art(h)emigra satellite (IT), Davide Simmia Crowley / A.P.T.A. Parkour, Emanuele Sciannamea / C.ia Zerogrammi (video | IT), Vertical Waves Project (IT)

“Con l’avanzare della crisi, ogni giorno è più difficile per le persone concedersi il lusso di un tempo da dedicare a sé: comprensibilmente, l’urgente non lascia più tempo né energie per l’importante.
Eppure la cura della propria vivacità, della curiosità, del risuonare assieme, del creare, non sono cose che possono essere dimenticate in un angolo senza condizioni!
Sono il perché del nostro vivere, fanno la qualità del nostro tempo. Sono un bisogno primario."
Laura Boato, ideatrice e direttrice artistica
L’originale struttura del Festival, che sceglie di avventurarsi in luoghi altri, non direttamente dedicati alla programmazione culturale, riscrive spazi e tempi comuni in modo creativo e coinvolgente: arte e cultura, quindi, che producono direttamente e naturalmente socialità, integrazione, coesione, condivisione e crescita all’interno della nostra comunità”.
Giorgio Copparoni – Assessore alle Politiche Culturali
"Un festival che ha adottato una strategia geniale, che ha avuto il coraggio di mettere in gioco l'essenza stessa del perché si continui a fare performance".
Dr. Tanya Calomoneri
PhD Temple University, Project Manager del programma Dance Motion presso la Brooklyn Academy of Music)
“(…) A piede libero è stato il case study sul quale ho ricevuto più domande e osservazioni in assoluto! In particolare è stato apprezzato lo spirito di apertura che informa il format, la logica per la quale in situazioni di crisi anziché chiudersi e collassare su posizioni di difesa o rincorrere le estetiche più commerciali si rilancia, cercando di ricontattare un pubblico diverso e qualitativamente più ampio, immaginando una formula inclusiva e sperimentale che diviene addirittura di stimolo allo sviluppo di nuovi linguaggi contemporanei.”
Elisa Frasson, PhD Dance Department | University of Roehampton | London UK
